Una giornata di innovazione, quella vera
Venerdì 20 settembre 2019 ho avuto modo di partecipare a Futureshots, il Festival dell’innovazione di H-Farm S.p.A a Roncade (TV). Tornare lì quattro anni dopo l’esperienza fatta con WeHave the Future! mi ha fatto ritrovare un posto molto caro: è stato davvero emozionante rivedere quell’angolo di fiume Sile.

Tante cose sono restate com’erano, ma molte sono cambiate. Non solo l’ampliamento delle strutture, ma soprattutto il tuffo nell’Education da parte di H-Farm, che impone tanti e diversi cambiamenti rispetto all’incubatore/Venture Capital che avevo conosciuto.

Nemmeno il tempo di entrare nella Hall principale che, ecco la carrambata: è stato un vero piacere trovare Sebastiano Antonello e gli amici di Zebra Multimedia presenti con un’installazione video-interattiva su pannelli trasparenti all’ingresso. Erano le persone giuste nel posto giusto: giovani come me, in pochi anni sono diventati un riferimento nazionale nel settore del multimedia immersivo, dei veri leader nell’essere pionieri.

Essere talmente in linea col proprio Tempo da poterlo precedere quanto basta da poter mettere in pratica l’innovazione è essenziale perché, come ha detto in apertura d’evento il fondatore e CEO di H-Farm, Riccardo Donadon, non si può essere troppo in anticipo. Non conta solo avere la tecnologia giusta, ma bisogna anche diffonderla nel tempo adatto. Il suo intervento di saluto è stato anche una presentazione su tre valori: Innovazione in relazione con le Persone, e lo Spazio delle Possibilità che in quell’incontro si crea. La caratteristica che mi colpisce sempre delle parole di Riccardo è la sua capacità di avere una visione accompagnata dalla concretezza del luogo in cui siamo a corroborarne il senso: è molto raro trovare questa commistione, anche tra le personalità più importanti.
L’evento, condotto da Marta Caroti, ci ha portati in un percorso di collegamenti ben ragionati. Abbiamo iniziato con Filippo Pedrini, Esport Business Advisor, che ci ha spiegato sia in chiave storica che di marketing lo stato attuale dell’industria digitale dei videogiochi, per passare a Federico Lombardo, Esport Reporter in “arte” Deugemo, che invece ha dato la sua visione su cosa differenzi, nel mondo del gaming, un videogioco competitivo da un Esport.

Ok. Sport. E quando è l’atleta a diventare piattaforma di comunicazione? Davide Bartolucci, fondatore e CEO di SHADO, ci ha mostrato la nuova dimensione della gestione della comunicazione da parte dei più grandi atleti. Non più delega ai soli social o a normali gestioni di singoli eventi, ma costruzione di interi contenuti e contenitori concepiti esclusivamente attorno alla figura dell’atleta. Da Stephen Curry a Leonardo Bonucci, passando per LeBron James e Shaquille O’Neal, è l’atleta ad avere la sua propria piattaforma proprietaria tramite la quale gestire tutto il flusso di informazioni che lo coinvolgono. Il tutto in simbiosi con l’attività corporate del club di appartenenza, cosa tutt’altro che secondaria visto che, come nel caso di Bonucci, la Juventus è società quotata.
Non ho seguito i due talk successivi riguardanti il mondo del food, con un focus specifico sul packaging alimentare e il futuro della gastronomia, perché dopo la pausa caffè ho avuto modo di conoscere gli avvocati dello studio legale LCA. Miriam Loro Piana, Antonio Caterino e Francesco de Rugeriis.

Con loro ho parlato degli sviluppi di WiLL, e ho potuto ricevere preziosi consigli sull’approccio al brevetto. Sarebbero stati loro poi, nel pomeriggio, a parlare di podcasting, di pubblicità nei podcast e di diritti e doveri collegati, ed è stato un vero piacere conoscere dei giovani avvocati immersi in progetti di innovazione e di futuro, cosa che spesso non succede negli ambienti giuridici per natura un po’ ingessati.
Durante la pausa pranzo, la fila per le sarde in saor 😉 mi ha fatto conoscere Chiara Consorti e Matteo Merighi di connecthub, grande polo logistico che è anche centro d’innovazione e trasformazione digitale a Mantova, frutto della fusione tra Thun Logistics, MBO Consulting e Fast Applications.
Sono venuto così a conoscenza di una realtà complessa e strutturata, in espansione e dalla grande visione sul futuro, in grado di gestire in un unico flusso l’intero procedimento logistico ed espositivo dell’e-commerce, restando però capaci di plasmarsi alle necessità del cliente. Per avere un’idea si può leggere questo articolo di Repubblica sull’aspetto più economico e strategico, e quest’intervista di Logistica Efficiente – seppur più risalente – all’AD Alessio Longhini concentrata sulle questioni più tecniche e strategiche.
Dopo il pranzo, spazio all’approccio sostenibile di Prada Group con il talk di Marta Monaco, Financial & Corporate Communication Senior Manager di Prada: incredibile quello che stanno facendo, con il 100% di energia verde per gli stabilimenti italiani e l’approccio totale, con l’affidamento all’arch. Giorgio Canali della realizzazione della fabbrica-giardino di Valvigna (Arezzo) sull’alveo di una vecchia fabbrica di tegole. Urbanistica, architettura, impresa, rispetto, creatività: un inno al futuro.

A seguire, simpaticissimo intervento di Marco Savini, CEO di BigRock, sulla scuola del futuro che integra l’insegnamento a VR e AR, per chiudere il terzo blocco con Vittorio Di Tomaso e Bea Dorzynska di CELI, il cui talk si è concentrato sull’importanza della voce nell’integrazione tecnologica.
Pausa caffè e ultimo blocco dedicato al giornalismo. Prima con l’intervento che ho già citato sul podcasting, e poi sulle potenzialità di marketing di questo strumento con Serena Maggioni, Head of Brand Campaigns, H-FARM.

Molto interessante il penultimo talk: Roberto Bernabò, ilSole24Ore, Federica Cherubini di Hearken Europe e il digital strategist di Vice Valerio Cherubini si sono confrontati sul presente e il futuro dei modelli di business nel giornalismo: è inevitabile ormai rinunciare a un modello solo basato sull’advertising per tornare agli utenti, attraverso le sottoscrizioni, poiché per essere sostenibile il giornalismo deve soprattutto essere credibile e quindi autorevole.
A chiudere, uno spumeggiante Fabio Zaffagnini, general manager di Rockin’1000. Il potere di un’idea perseguita col cuore e con l’aiuto di chi ci crede come noi non è quantificabile né limitabile. Non è facile, né arriva in poco tempo. Ma tenendo duro abbastanza, ed essendo sempre onesti fino in fondo, si può arrivare a questo:
Una giornata davvero esaltante, ed era solo metà del Festival! Purtroppo non sono potuto tornare l’indomani, ma da un solo giorno ho accumulato così tanti stimoli e input da doverci lavorare ancora per un po’.
Non è facile raccogliere tanti conferenzieri così preparati su argomenti vasti e complessi per poi unirli in un canovaccio coerente e serio, ma H-Farm è una conferma, e ora è necessario lavorare sulle idee che questa semina può generare.
Non restava altro da fare che passare una serata nella città più bella del mondo, con l’unica compagnia necessaria.

